Discorso di capodanno 2003
1 gennaio 2003
Care concittadine, cari concittadini
Capodanno 2003! – Inizia un nuovo anno. Ci lasciamo alle spalle quello vecchio!
In merito alla situazione economica
Sotto il profilo economico, il 2002 è stato un anno difficile. Non solo in Europa. Anche in America e in Giappone. È stato un anno negativo per tutti, e naturalmente anche per la Svizzera.
L’anno scorso siamo stati confrontati con diverse situazioni. – Dopo un periodo che era stato economicamente favorevole: in questa fase, purtroppo, in molte aziende si sono adottate pratiche inaudite. Tra gli organi dirigenti alcune persone avevano l’impressione di potersi servire a piacere delle casse delle società che erano state loro affidate! Si sono riscontrate lacune nella conduzione. Si sono verificati numerosi licenziamenti.
L’attuale situazione negativa degli ordini è la conseguenza delle attività aziendali degli ultimi anni. Ci lasciamo alle spalle due anni di recessione e anche l’anno prossimo non sarà migliore!
Eppure constatiamo una tendenza che ci fa ben sperare: le aziende che per anni hanno lavorato seriamente offrendo una buona qualità non si lamentano nemmeno in questi momenti difficili. Non fanno fatica e non devono lottare per sopravvivere come gli altri. Sono aziende solide che lavorano secondo i principi svizzeri. Sono ditte che mettono in risalto la loro qualità e non la loro grandezza.
Determinante per il successo è la qualità dei prodotti e delle prestazioni. Non appena l’economia tornerà a rendersene conto, allora sarà giunto il momento in cui si darà il via al prossimo rilancio della congiuntura. Ne sono fermamente convinto – Sono convinto che dopo il 2004 ci riprenderemo. L’economia dovrà però correggere dapprima gli errori del passato.
In merito alla situazione politica
In politica le cose sono tutt’altro che rosee. Anche lì si sono manifestate le stesse manie di grandezza osservate nell’economia. Lo Stato ha speso ben più di quanto si potesse permettere. Ciò vale sia a livello della Confederazione che in ambito cantonale. Le spese sono aumentate anno dopo anno. Ci si era fatta la falsa opinione che il moto rialzista non si sarebbe arrestato mai, che il denaro disponibile sarebbe aumentato costantemente!
Oggi ci viene presentata la fattura: le elettrici e gli elettori, tutti i nostri contribuenti, le nostre concittadine e i nostri concittadini devono pagare sempre più contributi, tasse e imposte. Per vivere rimane sempre meno.
Chi voleva che si procedesse a qualche correzione, invitando lo Stato a risparmiare, veniva deriso. – Oggi questi errori sono visibili e tangibili.
Si è cercato di copiare i grandi modelli esteri, poiché si era del parere che la Svizzera fosse troppo piccola e che occorresse aderire ai grandi organismi internazionali come l’Unione europea.
Oggi le persone aprono gli occhi. Si rendono conto che così non si può andare avanti. Per questa ragione si devono operare correzioni anche a livello politico. Ciò è possibile. Sono anni che l’Unione Democratica di Centro propone soluzioni.
– Cosa bisogna fare affinché le persone siano nuovamente in grado di permettersi la cassa malati?
– Cosa bisogna fare affinché nelle scuole i bambini imparino nuovamente a leggere e scrivere bene?
– Cosa bisogna fare per avere sufficiente denaro per vivere anche dopo avere pagato le tasse?
– Cosa bisogna fare per salvaguardare la nostra libertà e indipendenza?
– Cosa bisogna fare affinché si cessi di abusare del diritto d’asilo?
Tutti questi punti sono stati ignorati. Constato però con piacere che oggi siamo in grado di comprendere cosa sta accadendo! Numerose persone stanno correggendo il loro modo di pensare. I valori svizzeri tornano a essere richiesti:
– libertà
– indipendenza
– autoresponsabilità
– modestia
– una qualità elevata torna a essere la chiave del successo!
La Berna federale non ha invece ancora preso atto di questo processo. I media e gli altri partiti se la prendono con l’Unione Democratica di Centro che vuole cambiare questo stato di cose. Possiamo comunque essere fiduciosi, poiché alla base, tra le cittadine e i cittadini, qualcosa sta cambiando.
Quest’anno si terranno le elezioni. È importante che l’UDC vinca le elezioni. Solo in questo modo sarà possibile cambiare qualcosa. È solo in questo modo che si potranno rimettere a posto le cose: saremo finalmente in grado di permetterci i premi delle casse malati, potremo finalmente pagare meno imposte, potremo contare su una maggiore sicurezza, cesseranno gli abusi del diritto d’asilo e anche gli Svizzeri torneranno a essere orgogliosi di sé stessi!
Nell’anno elettorale 2003, voi, elettrici ed elettori, care concittadine e cari concittadini, avete la possibilità di operare il cambiamento.
Questo cambiamento del modo di pensare della società dovrebbe indurre anche i media a modificare il loro atteggiamento, cessando di ignorare la volontà popolare.
Riassunto
Riassumendo posso dire di essere fiducioso per il 2003. Sono convinto che
– quest’anno l’economia porrà le basi per degli anni successivi migliori
– alla testa delle società gli incapaci scompariranno
– torneranno a essere in voga la qualità e la serietà svizzera
– in politica e alle elezioni vincerà il partito che è in grado di cambiare i punti lacunosi summenzionati e che ha pronte le soluzioni
– i media, sotto la pressione dei lettori, debbano iniziare a operare un ripensamento.
Care concittadine, cari concittadini, vi auguro un buon 2003!
Sono fiducioso che con il vostro contributo risolveremo i problemi che si sono venuti a creare negli ultimi tempi! Penso che esistano le premesse al riguardo.
Buon anno! – Arrivederci.
Christoph Blocher, consigliere nazionale, UDC